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1990
stampasera - mercoledì 16 maggio perdi tempo - papà sigmund l'avvoltoio se n'è andato - papà sigmund non hai letto stampasera? - papà sigmund vai a dormire - è troppo tardi ormai - non ho mai provato rimpianto per il cortile di casa - dicono si spannocchiasse cantando per terze - dicono si bevesse tutti da uno stesso bicchiere - dicono quello che dicono del latte annacquato - io so del vino e il bastone - io so quello che so - io so del latte annacquato - io so del vino e il bastone - non ho mai provato rimpianto per il cortile di casa mi vestiro` di allegrezza - oggi farò il bellimbusto - oggi sfiderò i musiduri - ridendo più del sole che ride - papà sigmund svegliati - papà sigmund alzati - papà sigmund mi serve il letto - papà sigmund è per nadezda 1) - di alcuni versi fa
maggio 1990
Nota a "stampasera - mercoledi` 16 maggio" Il testo è stato tratto dall'articolo "Allegri, alla Lega contro il complesso dell'avvoltoio" pubblicato su Stampasera di mercoledì 16 maggio 1990 a firma di Mino Rosso della Segreteria Regionale della Lega per l'Ambiente. Il portare in musica un testo di giornale reinventato per l'occasione dallo stesso estensore dell'articolo, è dovuto al gruppo musicale Blue Velvet i cui componenti sono soci del Circolo "3 & 14", circolo Lega Ambiente che ha come interesse centrale la creatività. 1) Nome proprio di persona (diminutivo Nadija), in russo significa Speranza
Mentre lei all’uncinetto faceva un berrettino rosso (da tempo soffro per un raffreddore che non posso curare) a milano dormivo tutta una notte in cui non ho chiuso occhio (per via di un caffè credo) con una saponetta d’albergo. non mi ero comportato né come ponzio pilato né avevo lavato un triangolo bianco che la prima donnina (e attricetta) portava prima che leggessi maria e mostrava compiacendosi attraverso una spanna di strappo nella tela che avrebbe dovuto nasconderla. sapevo che aveva appeso nella sua sanza le mie parole con le mollette e la sua biancheria dalle misure così ridotte tanto che con tutta la buona volontà (della sopracitata biancheria) non poteva coprire la mia svogliata voglia. lasciavo comunque maria tranquilla alla sua vita ma gli occhi infreddoliti mi rimanevano appesi a quella saponetta al limone come se fosse lucide labbra pensando e ancora pensando al passato al presente e al futuro (c’è sempre molto tempo in una vuota stanza d’albergo). sapevo che sarei arrivato dolce come una zuppa inglese imprevista in un pomeriggio previsto da lei con il mio cuore in sapone. è andata così mentre lei all’uncinetto faceva un berrettino rosso quello che porto orgoglioso a testa alta anche se ormai piove e il cuore diventa allegramente sempre più piccolo di bolla in bolla e la desiderata torta di mele appare sempre più lontana. [da “il foglio" n 171 - anno XX - n 4 - Torino - aprile 1990]
se proprio devo
ricordare allora ricordo che sapeva cantare tra l’azzurro del suo vecchio paese e il verde del nuovo eppoi che il bianco cavallo era corso lontano da una insolita erre con il viso di luna e il cuore di mare eppoi che nascondeva nella sua scatola magica un mazzo di carte con non so quanti fanti di cuori se proprio devo ricordare allora ricordo che mi resta un paio di scarpe pensate con un filo di tacco per via delle calze un po’ timide un paio di scarpe di cui non so più che farmene.
[da “il foglio" n - 169 - anno XX n 2 - Torino - febbraio 1990]
- aspettando la regina di cuori per posta non sono il re di denari incontro ancora una volta maria (che non è il suo nome) mio caro martedì 97 (che non è il tuo nome) credo di capire perché non arrivi mai mi hanno detto che 1 mese può avere al max 31 gg. credo che sia vero così ho messo insieme nov dic e gen. ma non mi sono bastati mancavano 5 gg. che feb (l’irripetibile) non ha voluto regalarmi ho provato allora con lug che mi è sempre stato amico (quasi con un 6 dic) e poi ago e set niente ott è geloso (e poi è il mio mese) ti aspetterò comunque ti aspetterò (forse) tua (segue firma) a quella ragazza mi sono detto manca proprio un venerdì mi conosce (bene) e dovrebbe sapere che io non sono martedì 97 io sono martedì 19 le ho risposto mia cara regalati un altro giorno ti prego (con la erre mangiata) vola via finché puoi ti servirà non aspettarmi tuo (io) lo ha fatto ho saputo che era la regina di cuori. [da “il foglio" n 172 - anno XX - n 5 - Torino - giugno 1990] |
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