la t-shart è un prodotto realizzato artigianalmente su temi di arte concettuale di delfino maria rosso. una sosta di t-short d’autore. il prodotto non è, di per sé, una novità ma è la riproposizione di quanto realizzato all’inizio degli anni ’80 sotto forma di poesie sul foulard e toppe da applicarsi su maglie. di questi oggetti se ne era occupata anche la “terza pagina” de la stampa alla firma dell’allora critico d’arte giorgio calcagno. il progetto, nato e condotto per pochi esemplari, era stato condotto esclusivamente in modo strettamente artigianale (una trentina gli esemplari prodotti) per poi essere accantonato per motivi di costo e, soprattutto, distribuzione. con il tempo l’arte concettuale, con particolare riferimento alla poesia visuale (o visiva), ha avuto un ulteriore sviluppo nel campo della comunicazione. con l’avvento delle nuove tecnologie, sia di produzione che di supporto alla vendita, danno oggi la possibilità di veicolare il “messaggio” estetico in modo diffuso. naturalmente occorre valutare come affrontare il mercato. se, ad esempio, proponendo un prodotto di elite numerato e firmato (come i multipli) o più semplicemente realizzato artigianalmente in piccole serie. si tratta, in ultima analisi, di produrre all’occorrenza su richiesta diretta o, a volte, in piccola quantità da vendere durante la presentazione al pubblico di un evento. si riportano i lavori più significativi, o che hanno riscosso maggiore successo tra il pubblico e la critica. forse sarebbe opportuna una introduzione che presenti gli aspetti più singolari dell’operazione e le finalità che potrebbero essere anche di ordine socio-culturale in una comunicazione allargata per una maggiore comprensione e condivisione multiculturale. ma questo sarebbe in contrasto con la mia idea di fondo che l’arte non necessita alcuna spiegazione. essa parla a chi ha orecchie per intendere.
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